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Pentothal, Frammenti da dieci minuti di finzione alla ricerca della veritÃ
Teatrabile opera, a L'Aquila, da trent'anni esatti; ed è sin dall'inizio, dal 1990, che propone iniziative innovative e finanche un po' rischiose.
Una attenzione a parte merita "Pentothal", l'appuntamento fisso del venerdì, ideato da Eugenio Incarnati e condotto da Alberto Santucci con il coordinamento di Alessandra Tarquini.
E' una manifestazione che "chiama" tutte le persone, provenienti dai più disparati ambiti, ad esprimersi sotto i riflettori; il teatro la fa da padrone, ma c'è anche musica, poesia, critica, letteratura, scienza, fumetti, fotografia... Pentothal genera "quadri" e mille inaspettate performance sui temi più disparati. L'unico vincolo, è stare dentro i dieci-dodici minuti di tempo.
Il primo appuntamento è venerdì 8 novembre, alle ore 18.30, Luca Hopps ("Diconnessioni"), Paolo Perna ("Ma che libertà è mai questa") e Paola Retta ("Raccontami una S-favola") a cui Alberto Santucci, attore e rugbista, darà una cornice, fra sport, teatro e letteratura, dal titolo "Rugby sul legno".
Nei venerdì seguenti del 15 e del 22 novembre, si susseguiranno il Teatro dei Miracoli, Veleand, Piergiovanni Battibocca, Alessandra Tarquini, Eugenio Incarnati, Vittorio Cortellesa ed altri.
Dal 29 novembre in poi, si darà il via a quattro incontri denominati "Lezioni di teatro", in cui cinque registi teatrali si mettono al servizio della comunità artistica allargata. Il primo di questi, il 29 novembre, è Alberto Zoina. Impagabile performer, musicista e narratore, da tre decenni si occupa di teatro per i più giovani, di progetti culturali e laboratori didattici per la scuola. Autore di testi poetici e narrativi per i giovanissimi, ha curato programmazioni teatrali per enti pubblici in Lazio, Toscana, Friuli e Abruzzo.
Il 6 dicembre è la volta di Andrea Paolucci, fondatore, direttore artistico del Teatro dell'Argine, direttore generale dell'ITC Teatro di San Lazzaro (punto di riferimento internazionale per progetti in contesti interculturali, sociali ed educativi) membro della giuria nei premi "Scenario" e "Ustica per il teatro", ha vinto il premio "Hystrio" (National Association of Theatre Critics), il Premio Speciale Ubu, ed altri.
Il 13 dicembre c'è Stefania Evandro (attrice e regista teatrale, formatasi con maestri quali Ferruccio Soleri, Nicolai Karpov, Tapa Sudana, Cesar Brie..., dal 2005 cura la Direzione Artistica del Teatro Lanciavicchio e firma la regia di diversi spettacoli per ragazzi e spettacoli itineranti site-specific presso parchi e aree protette) con Antonio Silvagni, (oltre alla regia di 'La Piazza Rossa', 'L'avventura di un povero cristiano', "Cosi' è - se vi pare ", "Il re muore" e "Fontamara", ha curato l'organizzazione e la direzione di molte rassegne e festival in cui le scelte artistiche si legano sempre alle peculiarità del territorio).
L'ultimo dei registi (il 13 dicembre) è Mario Fracassi: responsabile e direttore di molti progetti e festival sul Teatro Ragazzi in tutto Abruzzo, con i suoi spettacoli ha vinto diversi premi fra cui il premio1999 Festival di Teatro Città di Padova, il Premio "Rosa d'Oro" 2000 ed altri. Formatore teatrale per gli insegnanti dell' IRRE-IRRSAE ed in progetti internazionali come Artistic Connections AR.CO (2005) e Action 1 - Youth for Europe (201-2011), proporrà un laboratorio specifico sul suo affascinante "teatro-sensoriale".
Pentothal riparte poi il 27 dicembre con una vera festa teatrale: lo spettacolo "PseudoPseudolo", liberamente ispirato alla commedia di Plauto, messo in scena dal Teatro dei Miracoli con Alessandra Tarquini, Vittorio Cortellessa, Marco Alesi, Macrì Tentarelli, Antonella Coccia Colaiuda, Rosanna Mascetti e Piergiovanni Battibocca.
Pentothal si svolge a L'Aquila presso il "teatro-studio" di Teatrabile in Piazza d'Arti. Su "Piazza d'Arti" vale la pena, oggi, spendere qualche parola in più, anche per spiegare quale sia il ragionamento che c'è dietro ad una iniziativa innovativa e complessa come "Pentothal, piena di risvolti formativi e di aggregazione sociale".
Cruciale nel post-sisma, piazza per ritrovarsi, piazza del sociale e di tutti gli artisti senza dimora, Piazza d'Arti ha vissuto il suo momento peggiore nel 2016-2017, quando molte delle associazioni che la animavano l'hanno abbandonata, sia per stanchezza, sia per cercare spazi, magari meno adatti ed attrezzati ma più vicini alla "movida". La zona, però, è rimasta sempre molto popolata, (anche per la presenza delle scuole di via Ficara) e la tendenza, oggi, si è invertita: "Piazza d'Arti" vive (in questo autunno!), una nuova "primavera": le realtà consolidate come Teatrabile (e Arci, Muspac, APTDH, CNGEI, Commercio Equo e solidale) intensificano le loro iniziative e quelle sbarcate di fresco (come Jamrock records), la popolano con nuove energie e nuove persone affamate di arte.
"L'Aquila -dicono quelli di Teatrabile- ha sempre avuto bisogno di spazi, ed anche prima del terremoto vi era fame di luoghi attrezzati e realmente inclusivi. Non dobbiamo dimenticare che la vera forza culturale della città è data dalla vitalità delle realtà indipendenti. Piazza d'Arti è una risorsa dell'Aquila, nata in un momento cruciale, ed è giusto che rimanga viva e si consolidi come polo aggregativo-culturale".
Pubblicato il 7 novembre 2019